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Canelli - Note storiche - cronologia storica

 


CRONOLOGIA STORICA
pergamena del 9 ottobre 1154
X - XVIII secolo

 X secolo
 

961 circa

Il nome di Canelli compare per la prima volta nell'elenco delle Corti Regie esistenti in Piemonte con l'appellativo "civitas" e con funzioni di epicentro di un sistema di sfruttamento fondiario.

 

992
19 luglio: l'imperatore Ottone III concede ai mercanti astigiani "...licentia negotiandi ubicumque velint sine contraditione alicuius hominis... ".
Il diploma dimostra come tra i secoli X e XI esistesse già una estesa rete commerciale facente capo ad Asti; comprova quindi la presenza di un sistema viario attraverso cui si svolgevano i traffici mercantili.

  XI secolo
 

Inizio secolo
Per difendere una delle predette rotte commerciali, sorge un castrum a Canelli, col compito di difendere le strade, che risalendo la valle del Belbo, conducevano ai porti di Savona e Vado.
Il castello viene edificato sulla sommità del colle detto poi di "Villanuova", a dominare l'antica corte Ottoniana.

1070
Il Vescovo di Acqui, Guido, concede a Gandolfo di Canelli e ai suoi figli di edificare nel castello di Canelli una chiesa in onore di S. Michele.

  XII secolo

 

1156
Il Papa Adriano IV conferma ai canonici di Acqui i diritti della loro chiesa tra i quali il censo della chiesa di San Tommaso di Canelli.
1154
Ansaldo di Canelli vende a favore della chiesa di S. Leonardo di Canelli due pezze di terra situate in prossimità della chiesa stessa al prezzo di otto denari genovesi.


1198
Gli uomini di Canelli e del suo consortile fanno pace con gli Astigiani e gli Alessandrini.

  XIII secolo
 

All'interno del castello sorgono diversi edifici di carattere difensivo od abitativo. Sono documentate l'esistenza di un "palacium veterum", di una "turris magna", di una "turris Surdini" e di una "turris Balborum" e di "duos castellos" tra cui scorreva la via pubblica, di due torri inferiori ed una "turris metanae", nonché di alcune "camminate", cioè edifici d'abitazione confortevoli e dotati di camini per riscaldamento.

1203
I conti d'Acquesana, fra cui molti Signori di Canelli, cedono ad Alessandria "contile, loci vel forciam".

1217
Viene ratificata la vendita di Canelli e del suo Consortile fatta al Comune di Asti.
Il Comune di Asti investe i signori di Canelli di quanto hanno venduto a detto Comune in Canelli e negli altri luoghi del Consortile.
Parecchi Signori di Canelli vendono al Comune di Alessandria quanto posseggono in Canelli.

1223
Gli ambasciatori del Comune di Milano promettono a quello di Asti che il Comune di Alessandria osserverà i patti stipulati con esso, tra cui che quanto Asti ed Alessandria posseggono in Canelli ed altrove, per dono o per vendita, rimanga al Comune che attualmente lo possiede.

1227
Il Comune di Milano, arbitro eletto dalle parti, sentenzia che Asti debba restituire Canelli ad Alessandria.

1232
L'imperatore Federico Il cassa la sentenza arbitrale pronunciata dal Comune di Milano ed ordina che Canelli sia restituito dal Comune di Alessandria al Comune di Asti.

  XIV secolo
 

Le lotte tra Guelfi e Ghibellini contribuiscono al degrado del castrum: decadono gli edifici nobiliari che un tempo lo caratterizzavano; ed il comune di Asti si interessa solamente alle strutture difensive del castello.

1303
I ghibellini astigiani, dopo la cacciata dei guelfi Solaro, donano il Castello di Canelli a Raimondo d'Incisa, quale ricompensa per l'aiuto ad essi fornito.

1304
I De Castello, ghibellini astigiani, scacciati dalla città per opera dei Solaro, si rinserrano in alcuni castelli tra cui Canelli.

1307
Il canellese è teatro di sanguinarie battaglie tra Solaro e De Castello, culminate con la distruzione del "castrum" di Moasca.

1310
Giacomo di Incisa rimette a Enrico VII la parte del castello di Canelli avuta in pegno dal Comune di Asti a garanzia di un suo credito.

1313
Enrico VII investe Amedeo V, della città e della contea di Asti con le sue dipendenze, tra cui Canelli.
Enrico VII ordina al Comune di Canelli di ubbidire al Conte Amedeo V, conte di Savoia, conte di Asti.
Enrico VII ordina a Raimondo d'Incisa di consegnare ad Amedeo V, conte di Savoia, il castello di Canelli.

1335
Il Comune di Asti, con l'assenso della Società del Popolo, vende Canelli, con castello e fortificazioni, ad Alessandro e Bonifacio Asinari.
Vengono redatti gli Statuti di Canelli, con molte informazioni riguardanti l'assetto urbanistico e difensivo del Comune.

1382
Antonio Asinari ed i suoi figli Secondino ed Alessandro, con altri Signori, chiedono di essere rimessi in patria e reintegrati dei loro beni, tra cui Canelli.
Amedeo V, Conte di Savoia e di Asti, investe Antonio Asinari ed i suoi figli, del castello di Canelli e del suo territorio.

1388
Gian Galeazzo Visconti costituisce in dote a Valentina (sposa a Luigi d'Orléans) la contea di Asti e le sue pertinenze, tra cui Canelli, tenute da Antonio Asinari.

  XV secolo
 

Molte notizie e citazioni inedite riguardanti Canelli ed il suo castello sono contenute nei "fondi Orleanesi", cioè i conti dell'amministrazione astigiana dei Duchi d'Orléans.

1406-1407

Il tesoriere di Asti per il Duca Luigi d'Orléans registra la spesa per lo stipendio di due successivi castellani di Canelli.

1413
Sigismondo, re dei Romani, investe Carlo, Duca d'Orléans, della città di Asti e delle sue terre tra cui Canelli.

1422
Sentenza arbitrale tra Lodovico Scarampi, castellano di Canelli, e Pietro di Masio, castellano di Nizza, circa la lite scoppiata tra i due Comuni per i confini.

1462
Gli Asinari recedono, al rappresentante del Duca d'Orléans, Canelli ed il suo territorio, del quale erano stati investiti nel 1447 contro pagamento di 3.000 ducati d'oro. Il rappresentante del Duca investe di Canelli e del suo territorio Rinaldo Scarampi dei Signori di Cairo e i suoi due figli, Nicolò e Ludovico, dietro pagamento della somma di 9.000 ducati d'oro.

1463
Il tesoriere di Asti, per il Duca d'Orléans, dichiara di non aver esatto nulla dei redditi di Castagnole perché il Duca li ha assegnate ai fratelli Antonio e Pietro di Ceva, anche per le riparazioni fatte al castello.

  XVI secolo
 

1530
L'imperatore Carlo V investe i fratelli Nicolò e Ludovico Scarampi di Canelli, con diritto di primogenitura e titolo di Conti.

1531
L'Imperatore Carlo V concede alla Duchessa Beatrice di Savoia, la contea di Asti, compresa Canelli, con diritto di trasmissione al primogenito.

1554
Ludovico Scarampi dichiara di volere che il privilegio da lui ottenuto, unitamente al fratello Nicolao, dall'imperatore Carlo V nel 1530 con cui abilita le femmine da essi dipendenti alla successione del contado di Canelli, debba avere il suo intiero effetto. Revoca quindi qualsiasi detto o scritto in contrario.
Margherita Duchessa di Mantova conferma le concessioni già prima per esse fatte in favore di Ludovico Scarampi di Canelli, relativa all'adozione, subinfeudazione ed istituzione di primogenitura che detto Ludovico fece in favore di Ambrogio Antonio Crivelli, suo nipote ex fllia. Tutto ciò per quanto riguarda i feudi posti nel Monferrato.

1556
Il Duca Emanuele Filiberto investe il Conte Ambrogio Antonio Scarampi della metà del contado di Canelli e altri luoghi.

1560
L'imperatore Ferdinando conferma con diploma le concessioni fatte nel 1530 (dall'Imperatore Carlo V) in favore di Nicolao e Ludovico Scarampi, mediante le quali veniva eretto in primogenitura e contado il luogo di Canelli e altre terre.

1575
Il Duca Emanuele Filiberto concede metà del contado di Canelli al Conte Ambrogio Antonio Scarampi.

  XVII secolo
 

1600
Nuova presa di possesso della metà di Canelli del Marchese Ambrogio Antonio Scarampi Crivelli dopo la morte della Dama Francesca Maria Scarampa Valperga.

1601
Il Duca Carlo Emanuele investe il Conte Ambrogio Antonio Scarampi Crivelli della metà del contado di Canelli, pervenutogli per la morte della Dama Francesca Maria Scarampa Valperga.

1613
Nell'ambito della guerra per la "successione del Monferrato" le truppe del Duca di Nevèrs assediano le fortificazioni canellesi. Dopo una cruenta battaglia gli assalitori fuggirono respinti dalle poche truppe savoiarde aiutate in modo determinante dalla popolazione. Il Duca Carlo Emanuele I per riconoscenza esenta i canellesi dal pagamento delle tasse per 30 anni.

1615
Il Duca Carlo Emanuele concede l'investitura del marchesato di Canelli a Carlo Emanuele Scarampi Crivelli.

1616
Il giorno 9 ottobre Canelli è assediata dalle milizie spagnole al seguito del Marchese di Mortara. Il giorno 11 Canelli cede ai nemici che si insediano nel castello ed imprigionano il Marchese Carlo Emanuele Scarampi Crivelli. Le truppe spagnole restarono in Canelli fino al Maggio del 1617.

1617
Gli spagnoli smantellano le fortificazioni di Canelli, l'opera di distruzione dura dal 9 al 19 maggio; il giorno 20 viene minato il castello e fatto esplodere, ma la distruzione non è totale, tant'è che l'opera di ripristino ha inizio prima del 1626 "...esso luogo in questi momenti di guerra si è fortificato, et si sono reparate le muraglie attorno...".

1634
Il Duca Vittorio Amedeo I concede l'investitura del marchesato di Canelli e altre terre ad Alessandro Scarampi Crivelli.

1658
Il Duca Carlo Emanuele II concede l'investitura del marchesato di Canelli e altre terre ad Alessandro Scarampi Crivelli. Il castello viene saccheggiato dalle truppe allemanne guidate dal conte di Schenfort.

1671
Transazione circa la spettanza dei beni feudali lasciati dal fu Alessandro Crivelli Scarampi Marchese di Canelli.

1685
Il Marchese Carlo Antonio Crivelli Scarampi di Canelli dona tutti i suoi beni feudali ed allodiali a Sua Altezza Reale.

1695
Il Conte Carlo Alessandro del Cairo si oppone al passaggio alla Reale Camera dei Conti dei feudi del Marchese Carlo Antonio Scarampi Crivelli.

  XVIII secolo
 

1706
La Regia Camera dei Conti assegna il feudo di Canelli ai Galleani di Barbaresco. Il primo Galleani ad esserne investito fu Giangirolamo.

1727
Il Conte Gianfrancesco Galleani viene investito dal feudo di Canelli.

1745
Giovenale Battista Galleani viene investito del feudo di Canelli.

1779
Il feudo di Canelli passa a Giulio Camillo Galleani che muore nel 1810.
Con la Signoria dei Galleani ha termine ogni ragione feudale sul castello e sui beni ad esso appartenenti. Annullati i privilegi feudali il castello passa in possesso a privati.
Il primo privato cittadino ad acquistare il castello fu il canellese Conte Bellini, passò poi alla famiglia Parone e da questa alla famiglia Sardi. Da Gaspare Sardi il castello passò al senatore Vincenzo Berolini, i cui eredi lo cedettero al Grand. Uff. Camillo Gancia che negli anni 1929-30 lo fece restaurare dall'architetto Arturo Midana.

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