MONUMENTI |
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Canelli romana, Edifici religiosi, Edifici storici
Stele funebri Tra i ritrovamenti di epoca romana avvenuti nella Valle Belbo, meritano particolare attenzione quattro stele rinvenute nel territorio di Canelli, due delle quali erano murate nell'androne delle Scuole Elementari site in Via G. B. Giuliani. Queste stele, rimosse alcuni anni or sono, sono state restaurate e saranno collocate nel lapidarium che si realizzerà nella chiesa di San Rocco. |
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1° stele E' di arenaria, priva di cornice ed arrotondata nella parte superiore. Le dimensioni sono le seguenti: h. cm 214, larghezza alla base cm 82 e cm 76 all'inizio dell'arrotondamento. L'iscrizione: "Plòtiaè Marci filiae Primae annorum nata XIII nupta fuit dies C Marcus Plotius Cai filius pater Egnatia Marci figlia mater posuerunt", è dedicata alla figlia defunta "Plotia Prima" dai genitori M. Plotius ed Egnatia. Interessante la menzione dell'età della fanciulla (13 anni) unitamente alla durata del matrimonio (100 giorni). Da ciò emerge la conoscenza che le nozze sarebbero avvenute nel dodicesimo o tredicesimo anno di vita e pertanto in un momento molto vicino all'età minima alla quale le giovani potevano sposarsi. |
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2° stele Situata anch'essa nell'androne delle Scuole Elementari di Via G. B. Giuliani, un tempo si trovava nell'angolo della Chiesa di San Tommaso. La forma è come la precedente e le dimensioni sono: h. cm 212 e l. cm 70. L'iscrizione, dedicata a M. Calvisius Veltovis per disposizione testamentaria dello stesso dedicatario, offre un esempio di formulario onomastico completo: "Marco Calvisio Marci filio Tromentina tribù Veltovi ex testamento". (a Marco Calvisio Veltovis figlio di Marco, iscritto alla tribù Tromentina, per testamento). Degno di nota è il cognome "Veltovis", il quale sembra rivelare la derivazione da una formula preromana, si sarebbe pertanto in presenza di una delle testimonianze della sopravvivenza del substrato ligure nella Cisalpina occidentale. | |
3° stele E' pervenuta ai nostri giorni soltanto l'iscrizione manoscritta corrispondente al titolo funerario dedicato ai genitori M. Cestius e Carantia Rufa dai tre figli Caio, Lucio e Marco. Le diciture latine di Canelli costituiscono una delle non molte testimonianze della presenza romana nella media Valle del Belbo, ove la distribuzione degli antichi insediamenti rurali non è ancora oggetto di uno studio approfondito ma che ulteriori testimonianze, oltre le citate stele, fanno dedurre che la zona di Canelli, in epoca romana, fosse una comunità minore di tipo rurale compresa nella circoscrizione municipale di Acquae Statiellae. | |
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4° stele (di
Fello) |
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Fonte Battesimale di San
Tommaso |