Esterno Rivestito in
pietra, presenta i tipici caratteri settecenteschi. La facciata
vera e propria, si eleva elegante ed armonica nelle modanature,
nelle ripartizioni, nel chiaroscuro sottolineato da cornici
aggettanti. Il portale semplice ma perfettamente inserito nel
contesto (i battenti sono recenti e sostituiscono quelli rubati
negli anni ottanta), è la base di una zona d'ombra che
idealmente continua nella nicchia sovrastante, nell'occhio della
zona superiore per concludersi, espandendosi, nel timpano curvo che
corona la facciata completandone lo slancio verticale.
Alla sinistra è evidente il settore aggiunto nel 1765 formato
da un piccolo portico nel quale, a vista, è inserita una scala
in pietra che univa il piano terra all'organo della chiesa.
L'insieme, pertanto, risulta quasi asimmetrico ma non disturba
l'armonia per l'equilibrata distribuzione degli elementi
architettonici e decorativi, anzi ne fa un elemento unico ed
interessante.
Interno
Anticamente decorato, è ora in uno stato di deplorevole
abbandono ma nonostante ciò, molto interessanti si rivelano le
strutture architettoniche che, se in un futuro fossero restaurate
adeguatamente, riporterebbero l'insieme all'antico splendore.
La controfacciata è arricchita da un doppio sottarco a curva
abbassata che sorregge la tribuna dell'antico organo.
La sala ellissoidale, con asse maggiore parallela all'entrata,
è forse la parte più originale ed interessante per le
membrature architettoniche, per le proporzioni, per la copertura a
cupola. Il Presbiterio è separato dalla sala, in basso, da un
gradino e da un breve spazio voltato ad arco in alto.
Il Presbiterio vero e proprio è ampio ed ha forma poligonale.
Interamente decorato ad affresco e con stucchi forse coevi alla
chiesa (Abbondio Peragallo) ma difficilmente leggibili per il
cattivo stato di conservazione.
A sinistra, una porta introduce alla sacrestia, mentre l'antico
oratorio è stato incorporato in una costruzione retrostante
l'edificio.
Le tele che arredavano le pareti sono collocate nella chiesa di S.
Leonardo.
L'abbandono in cui è stata lasciata per circa 90 anni, ne
mostra il degrado ed ancor più i tentativi di ridipintura
rendono l'interno quasi irriconoscibile. Anche l'esterno aveva
subito notevole deterioramento con perdita di alcune parti
decorative. Nel 1980 è passata al Comune che ne ha curato il
restauro affidando la direzione dei lavori al capo dell'Ufficio
Tecnico architetto Stefano Rossi (1991-92).
Questo sito usa i cookie per migliorare la tua esperienza di navigazione. Proseguendo nella navigazione acconsenti al loro utilizzo.
AccettoInformativa estesa